Maria Pintore è una presenza radiosa nel panorama giornalistico sardo e non solo, tanto che è impossibile non rimanerne catturati come avviene alle falene quando incontrano l’affascinante luce notturna. Scopriamo un pò di più di questa donna straordinaria che la Sardegna ci ha regalato.

foto @facebook.com/mariapintore
Chiunque sia entrato in contatto con Maria Pintore anche una sola volta, è stato toccato dalla sua carica di grande energia. Un esempio di professionalità e spontaneità che ha saputo costruire nel tempo con grande dedizione e sacrificio, un percorso solido e variegato nel mondo della radio. Durante la sua carriera è riuscita ad abbracciare con grande nonchalance conduzioni di talk show, dirette rally, appuntamenti con la politica, gli spumeggianti eventi in Costa Smeralda e le presentazioni istituzionali.
Oltre al suo eccezionale bagaglio professionale ciò che rende Maria ancora più speciale è il suo approccio genuino e solare, capace di connettersi immediatamente con ogni tipo di pubblico. Il suo inconfondibile caschetto biondo, è sempre in bella vista quando si tengono gli eventi importanti, come quelli che mirano dritti al cuore.

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Maria, un animo in fermento che guarda alle nuove generazioni
Per Maria è venuto sempre naturale affrontare ogni sfida con energia e passione, senza mai cadere nell’ovvietà, tanto che non sono mancati i riconoscimenti, come il Premio alla Carriera (2018) e un il Premio Giornalismo Città di Castelsardo ( 2021). La sua esperienza si è consolidata nel tempo, rendendola un punto di riferimento non solo per chi aspira a una carriera giornalistica o radiofonica, ma anche per chi cerca una voce autentica e competente nel raccontare storie e culture. A tal proposito il suo recente progetto WEB ROCH RADIO la webradio del CommunityHub di Olbia – Radio Internazionale Costa Smeralda – la vede essere alla prese con la formazione di futuri speaker radiofonici.
Ecco quindi che il nostro incontro rende questa intervista un’opportunità imperdibile per scoprire un pò di più il lato umano e appassionato di una giornalista che ha fatto della sua professione una vera arte, dove c’è anche un piccolo codino aggiunge un tocco di tenerezza alla sua immagine, del suo amatissimo Ricky.

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Il tuo libro è un viaggio nella tua vita e nella tua carriera. C’è un episodio o un momento che più di altri, ha segnato la tua crescita personale e professionale?
Non saprei definire un momento in particolare, sento che questo mestiere mi aiuta a crescere ogni giorno. Ogni giorno imparo qualcosa di unico . Sono sempre stata una spugna, capace di assorbire da chi avevo di fronte. La radio è il mio mondo, il mio spazio di felicità, mi permette di entrare quotidianamente in contatto con persone e storie sempre diverse, anche per questo motivo la amo visceralmente. Gli anni con L’Agenzia Thelema mi hanno permesso di allargare i miei orizzonti, uscendo dalla mia comfort zone : lo status di video giornalista ha permesso ai miei servizi di arrivare su testate nazionali e di questo sono grata alla direttrice Simona Scioni.
Nata giornalisticamente in radio e oggi stai portando avanti un progetto per avvicinare i giovani a questo mondo. Cosa rappresenta per te la radio e perché è ancora così potente nell’era digitale?
La radio ha il dono dell’eternità perché si affida alla voce, ovvero al mezzo che ci permette di esternare ciò che di più intimo si nasconde nel nostro cuore . La radio sa dare valore alle pause, ai sussurri, alle urla, alle parole, ai silenzi. Nulla è così potente. Durante i miei corsi cerco di far passare proprio questo messaggio: la radio è viva, non mente, riconosce il talento, lo valorizza; è schietta e riconoscente.
Da sempre ti sei sempre distinta per il tuo impegno nei dibattiti culturali e sociali. Qual è la battaglia che oggi senti essere più urgente e che ti coinvolge maggiormente?
Nel mio piccolo cerco, da sempre, di valorizzare le storie comuni, quelle che raccontano la fatica di esistere. Detesto l’arroganza e la superficialità, per questo motivo cerco di dare spazio a chi, con impegno, si affatica per emergere. Condividiamo spazi social con delle emerite nullità, sarebbe importante rivalutare i contesti e dare valore a chi lo merita davvero, a prescindere dal numero ( spesso impropriamente sopravvalutato , dei Follower). Sono una persona concreta e i venditori di fuffa,sia in politica sia nella quotidianità. proprio non li sopporto.
Ti occupi sia di sport che di politica, due mondi molto diversi ma spesso interconnessi. Qual è la più grande sfida nel raccontarli con equilibrio e sensibilità?
Lo sport precede storie di fatica, di onestà, di rigore morale, è sempre un piacere raccontarle, la politica, con le dovute eccezioni, spesso racconta le stesse storie; uomini e donne che inseguono un ideale, e lavorano per l’ottenimento di equità e giustizia. So che sembrano parole vuote, ma in realtà l’equilibrio sta proprio nel raccontare la politica dei fatti non quella delle parole, come nello sport.
Il giornalismo è una professione sempre affascinante ma anche complessa e spesso piena di ostacoli. Qual è stato il momento più difficile della tua carriera e come l’ha superato?
Ti confesso di non avere mai affrontato momenti particolarmente difficili. L’unica vera difficoltà che ho affrontato e spero anche superato, sta proprio nell’essere donna . Essere donna, fino a qualche anno fa non era così semplice, anche nel mio mondo professionale. Una donna in redazione si occupava di cronaca rosa, fatti leggeri, arte, danza. Pensare di affidare a una donna una vera inchiesta, era pura utopia. Oggi molto è cambiato ci sono colleghe bravissime capaci di esprimere qualità professionali non facili da raggiungere. Nel mio piccolo ho cercato di occuparmi sempre di tutto, dalle inchieste al colore più tradizionale. Ci sarò riuscita perché ero direttore di me stessa ?
Sei sempre disponibile (con me sei stata sempre SPLENDIDA), verso coloro che si affacciano a questa professione. Che consiglio daresti a chi sogna di diventare giornalista oggi?
Occorre essere preparati, avere chiare le regole del mestiere , non giocare con la vita degli altri, non creare false aspettative, non scrivere per acchiappare like. Per affrontare con dignità questo mestiere occorre crederci, fino in fondo, sapendo che affrontare alcune tematiche può essere molto più complesso. Abbiamo esempi di grande coraggio da parte di giornalisti ( uomini o donne ) che oggi vivono sotto scorta, perché hanno scavato nel torbido. Ecco, secondo me questo mestiere richiede una pulizia morale non comune. No basta pensare di sapere scrivere , occorre saper guardare oltre .
La tua terra, la Sardegna, è sempre presente nei tuoi racconti, nel tuo lavoro. In che modo ha influenzato il tuo modo di fare giornalismo e il tuo approccio alla vita essere sull’Isola.
Sono nata qui, pur essendo una mezzo sangue ( mi definirono così dopo avere scoperto che mia madre fosse napoletana ) . Amo questa terra e le sue infinite contraddizioni. Ho deciso di lavorare qui, rinunciando forse a un futuro più brillante, ho capito che la felicità arriva quando ti senti a casa , e questa è la mia casa. Grazie alla radio sono arrivata ovunque nell’isola, la mia voce è riconosciuta e riconoscibile. Forse se avessi deciso di lavorare fuori, sarei una bella voce fra tante mentre qui ho una mia identità precisa.

foto @facebook.com/maria.pintore
Durante tutti questi anni hai ricevuto tanti riconoscimenti costruendo una carriera straordinaria, ma sicuramente hai ancora tanti sogni da realizzare. C’è un progetto futuro che ti entusiasma particolarmente?
I premi sono arrivati inattesi e mi hanno regalato momenti indescrivibili. Da tre anni faccio parte stabilmente della giuria del Premio di Giornalismo della Sardegna, e consentimi di dire, che questo è per me il terzo premio. Stare insieme a grandi firme del giornalismo nazionale è quasi una magia ! Ho scoperto che in questo momento della vita mi piace passare le mie competenze ai ragazzi. Mi piace da morire vedere come un’iniziale indifferenza nei confronti della radio , dopo qualche giorno diventa coinvolgimento, voglia di migliorare, voglia di mettersi alla prova . Quando entro in una classe , guardo tutti negli occhi , cerco lo sguardo giusto quello carico di curiosità, quello che mi aiuterà a coinvolgere l’intera classe. A scuola e all’interno dell’Olbia Community Hub, i corsi hanno sempre un bel seguito. Sempre più spesso mi fermano per strada per chiedere a gran voce : “ Maria, quando farai il prossimo corso ?”, è bellissimo, vorrei che fosse sempre così . Poi c’è il libro In Onda,il mio progetto più recente. Spero che piaccia e che sia letto non per curiosare nella mia vita, ma per trarre da essa gli spunti giusti per raggiungere il proprio sogno.
La Sardegna sa stregarti per sempre e non sai nemmeno come possa essere stato possibile, ma Maria Pintore ti cattura il cuore, e sai subito il perchè.
Alla prossima chiacchierata.