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Tore Fazzi dei Collage: ritorno a Olbia per una notte magica

L’intervista al frontman dello storico gruppo che fa segnato il passo della musica italiana, tra ricordi, evoluzione del sound e nuove sfide artistiche.

da Redazione
tore fazzi

Per la prima volta troviamo Tore Fazzi e la sua storica formazione olbiese dei Collage portare la propria musica  in una cornice carica di memoria e di grandi emozioni: la piazza che oltre mezzo secolo fa ha visto nascere l’avventura musicale di quattro giovani talenti della città gallurese. L’evento messo a calendario per il prossimo 13 settembre li vedrà salire sul palco della Festa della Sacra Famiglia, alle ore 21:30. Ci sono già tutti i presupposti  che questo evento sarà un vero e proprio viaggio emotivo tra passato e presente, ascoltando i grandi successi che hanno accompagnato intere generazioni, e le nuove sonorità sperimentate dall’attuale lineup.

collage

La storia dei Collage è una guida through-line di traguardi e pellegrinaggi musicali: dall’incontro decisivo con Paoluccio Masala e la partecipazione a Castrocaro nel 1976 con “Due ragazzi nel sole” e la vittoria che ne seguì, al trampolino di lancio per il Festival di Sanremo. Il 1977 li vede protagonisti con “Tu mi rubi l’anima”, aprendo la strada a un intreccio di singoli divenuti classici come “Piano piano m’innamorai di te”, “Concerto d’amore” e “Stelle di carta”. Il successo li accompagna nelle successive edizioni sanremesi, nelle reinterpretazioni in spagnolo dei propri brani e in tournée internazionali, testimoniando una carriera in costante evoluzione.

Oggi i Collage raccontano una sintesi di tradizione e sperimentazione: uno spettacolo che fonde memoria storica e invenzione contemporanea, capace di coinvolgere pubblico di ogni generazione. Olbia non fa eccezione: centinaia di appassionati, amici di vecchia data e nuovi ascoltatori si raccoglieranno attorno a una band che continua a essere una delle colonne portanti della musica italiana. Ho avuto il piacere di incontrare Tore Fazzi anche per la testata giornalistica sarda Olbia.it molto presente sul territorio sardo, e ciò è quanto ne è scaturito.

Un nuovo corso  discografico è stato  avviato nel 2022 , ma come state integrando l’eredità del repertorio degli anni ’70?

“Dopo i primi successi degli anni 70 e 80 c è stata la crisi di identità culminata nel 2002 con un disco dai sapori jazz e blues. La strada definitiva è arrivata con ” Non ti dimenticherò” del 2010 che ci ha aperto la strada alle sonorità di “Inconfondibile” del 2018, e gli ultimi singoli “Accanto” e “Rinasco” dimostrano definitivamente che riusciamo continuamente a rinnovare senza rompere con il passato”.

Quali elementi o strumenti nuovi avete inserito nel vostro sound per distinguervi nel panorama musicale italiano odierno?

“Per distinguersi dal panorama musicale odierno, basta usare poco elettronica e suonare strumenti veri e cantare con la doppia voce ed è quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo noi. Posso dire che non facciamo una distinzione esattamente tra Italia  e estero perché la nostra italianità sicuramente è importante all’estero e contemporaneamente, cerchiamo invece di dare quel tocco internazionale al nostro sound”.

In vista dell’emozionante data ad Olbia, come descrivereste l’energia del palco live dei Collage? Quanto siete cambiati rispetto agli esordi, e quale pezzo del repertorio amate reinterpretare per coinvolgere il pubblico?

“L’energia del palco live è arrivata al culmine rispetto ogni sentiamo molta più responsabilità. Mentre agli esordi il successo dipendeva molto anche dai media, della televisione oggi dipende quasi completamente dal pubblico live, e quindi non possiamo assolutamente deluderlo. Fortunatamente questo coinvolgimento emotivo si sta verificando ancora e la risposta del pubblico, arriva soprattutto con musica di ” Lei non sapeva fare l’amore” ma anche con delle ma anche con delle parti musicali che abbiamo costruito man mano nel tempo e che rasentano un po’il rock progressive che si integra veramente bene con i nuovi arrangiamenti delle canzoni e che non è facile spiegare a parole bisognerebbe solo ascoltarlo”.

Guardando al futuro, quali obiettivi avete per i vostri appuntamenti anche in ambito internazionale e come pensate di bilanciare le vostre radici italiane con le nuove influenze musicali nel progetto in corso?

“La cosa più bella dell’attuale progetto che tra l’altro stanno andando avanti ormai da un po’ di anni e che ci divertiamo sia in sala prove, ma soprattutto poi nel live, dove spesso e volentieri travolgiamo tutto quello che avevamo deciso che avevamo preparato perché veniamo presi e colti dalla dal live dalle improvvisazioni  e riusciamo a capirci l’un l’altro ci guardiamo ci capiamo al volo. E così vengono fuori le cose che poi fanno divertire tantissimo anche il pubblico, e questa forse una delle delle forze principali dei nostri live degli ultimi anni”.

Al prossimo incontro con Tore Fazzi, ne sentiremo ancora di progetti  in vista di “Un’altra estate“, con un “Sole rosso” che ci scalderà magari, sulle spiagge sarde, mentre “La gente parla” di “Affari di cuore” e ” Tu mi rubi l’anima“…

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