Home » blog » Rocca di Papa: uno striscione mancante, una madre in presidio

Rocca di Papa: uno striscione mancante, una madre in presidio

Il dolore di Vanda Ferri madre del sindaco Emanuele Crestini morto da eroe la vede notte e giorno con una coperta sulle spalle e un thermos tra le mani

da Redazione
rocca di papa

Rocca di Papa. Una scena che si fa memoria, una rotatoria stradale ad alta percorrenza che racconta ferite aperte e bisogni concreti di una delle cittadine simbolo dei Castelli Romani. Vanda Ferri, madre del sindaco Emanuele Crestini, è tornata a chiedere con determinazione che lo striscione in memoria del figlio venga nuovamente esposto all’ingresso della città di Rocca di Papa. Da giorni ormai  la donna, si vede essere avvolta in una coperta, restando ai margini della rotatoria tra via dei Laghi e via Ariccia, con accanto i thermos contro il freddo della notte, senza rinunciare al suo presidio quotidiano.

La tragedia che ha segnato Rocca di Papa non si è esaurita con il tempo

Il 20 giugno 2019 l’incendio che interessò il Municipio di Corso della Costituente a Rocca di Papa a distanza di anni è ancora una ferita collettiva aperta. Sei anni dopo troviamo la signora Vanda Ferri sostenere con tutta la forza dell’amore che solo una madre può avere, che lo striscione rimosso, debba tornare ad abbellire l’ingresso della città, come segno tangibile di memoria e di grande rispetto per suo figlio che perse la vita in quel tragico episodio. La memoria pubblica in questo intreccio tra lutto personale e responsabilità civica, ha trovato allestimento simbolico in luoghi diversi: nel 2022 è stato intitolato a Emanuele lo slargo antistante l’Impianto Sportivo Equestre nel Vivaro, in una cerimonia che vide la sindaca Veronica Cimino presente. Anche il palazzo della Polizia Locale porta una targa in memoria di lui. Eppure, la presenza dello striscione all’ingresso di Rocca di Papa resta una necessità per la mamma, che ha scelto di restare in presidio. Lo striscione commemorativo inizialmente installato in loco  è stato rimosso a luglio dello scorso anno perché – come dichiarato dall’attuale sindaco Massimiliano Calcagni – privo delle dovute autorizzazioni necessarie per l’installazione di cartelloni di grandi formati e delle strutture di supporto. Qui, nelle intenzioni dell’Amministrazione  Comunale– come da richiesta fatta ad Astral, Parco dei Castelli Romani, Città Metropolitana ed altri – doveva essere installato un messaggio di benvenuto alla città.

Rimanere indifferenti per gli automobilisti è impossibile

La scena è sotto gli occhi dei numerosi automobilisti ininterrottamente in transito: alcuni rallentano, altri si fermano per scambiare parole di conforto con una donna che porta con sé un dolore che sembra non volersi attenuare. È un ritratto di una comunità che pur tra curiosità e rispetto, cerca di dare uno spazio alla memoria e alla dignità di una madre che non si arrende. Si vuole continuare a  mantenere vivo il ricordo di chi non c’è più, affinché le istituzioni e i cittadini non dimentichino colui che con il suo eroico gesto nel favorire lo sgombero del Municipio, riportando gravissime ustioni,  perse la propria vita. Ci si interroga su come una città possa sostenere chi resta affranta per una perdita così grande. E resta irrisolto per Rocca di Papa e per chi legge, il tema della memoria pubblica: dove poter spegnere una fiaccola, dove accendere una nuova, e quali gesti concreti si possono trasformare in conforto quotidiano per chi ha perso un figlio, un fratello, un amico.

Il silenzioso urlo di dolore di una madre riceve la risposta delle istituzioni

Oggi però con il processo ancora in corso sulle responsabilità di quanto accaduto a causa della fuga di gas provocata durante l’esecuzione di alcuni lavori in prossimità della Casa comunale, Vanda Ferri ha intrapreso un gesto plateale quanto accorato, nella speranza che lo striscione possa tornare ad essere affisso ancora, in qualche angolo sulla rotatoria che introduce a Rocca di Papa. La scena  si ripete da giorni: Vanda, avvolta in una coperta incurante del freddo della notte, con una determinazione che non ammette indugi. L’obiettivo per ora, è chiedere all’amministrazione di ritrovare una forma di riconoscimento visivo che possa restituire alla città quel senso di memoria aperta e condivisa, senza fanfare, ma con presenza e continuità. In questa cornice lo striscione non è solo un pezzo di stoffa: è un segno di responsabilità, di cura per chi resta, di attenzione alle aspirazioni di una città che non vuole dimenticare né i nomi né le ferite.

Prosegue la la strada del dialogo

L’ Amministrazione Comunale in questi giorni ha reso noto la propria volontà a far si che non venga oscurata o sminuita la figura del Sindaco  Crestini, che con la sua tragica dipartita ha segnato una pagina indelebile della storia cittadina.Come abbiamo già citato in passato sono stati dedicati a Emanuele Crestini sia il Largo situato in località Vivaro, sia l’edificio che attualmente ospita il Comando della Polizia Locale: segni concreti di un riconoscimento istituzionale della memoria di Crestini, e del suo impegno. Pertanto attualmente è stato proposto alla famiglia Ferri l’intitolazione della nuova Ala Consiliare, ad oggi essere nella fase conclusiva di lavori, con tanto di cerimonia istituzionale. Per quanto riguarda il vecchio striscione commemorativo locato inn prossimità della rotatoria in Via dei Laghi, la sua rimozione è stata la conseguenza della mancanza di sicurezza e di autorizzazioni dove una struttura ormai logora sarebbe potuta risultare pericolosa per gli automobilisti in transito e non solo (come  reso noto dal Comune). Alla luce dei fatti ecco che l’Amministrazione Comunale rinnova la propria disponibilità a un incontro di dialogo e mediazione con la Sig.ra Ferri presso la sede comunale per poter giungere insieme ad soluzione  che possa soddisfare ambo le parti, onorando la memoria di Emanuele Crestini e il dolore della sua famiglia, contestualmente alle esigenze della comunità.

Potrebbe piacerti anche

Lascia un Commento