Roma. Inquadra la scena italiana della sperimentazione sonora Paola Fatelli, compositrice, performer e creativa di installazioni, una vita dedicata all’arte che unisce musica, spazio e corpo.

Paola Fatelli vista da vicino
Dopo studi accademici in pianoforte e canto lirico Fateli ha mosso i primi passi nel panorama della musica classica, espandendosi poi in ambito alternative rock e portando la sua vocalità e le sue ricerche timbriche in numerose città italiane. Dal 1998, la sua curiosità per la trasformazione dello spazio attraverso i suoni ha delineato un linguaggio artistico personale: la voce, il sintetizzatore, gli oggetti e il corpo diventano materia sonora in installazioni e performance che interagiscono con spazi teatrali e accademici, tra Roma e la collaborazione con l’Università La Sapienza.
Il lavoro di Fateli è profondamente legato all’idea di performare come pratica trasformativa: il suono non è solo suono, ma elemento costitutivo di ambiente e relazione, capace di modulare percezioni e tempi. Le sue creazioni hanno trovato casa tra teatri e contesti accademici, dove la sperimentazione diventa laboratorio interiore ed esterno, capace di muovere il pubblico con una presenza scenica intensa e minimalista al tempo stesso.
Il prossimo 7 settembre in occasione di dell’eclissi lunare, Fatelli annuncia una performance particolarmente suggestiva: un incontro tra luci, tempo e materia sonora, in cui la voce, gli oggetti e la corporeità si configurano come strumenti di una nuova geografia auditiva. Un evento che promette di trasformare l’osservazione della luna in un’esperienza sensoriale e meditativa.

Roma, Parco Bonelli 7 settembre: cosa ci attende
Un incontro tra astronomia, arte e musica che promette di trasformare il cielo notturno in un’esperienza tangibile: “Abbraccio di stelle” di Paola Fatelli è pronta a incantare il pubblico con un’interpretazione musicale e poetica dell’eclissi totale di luna. L’evento, in programma sabato 7 settembre al Parco Bonelli (via Camillo Montalcini 1), dalle 19:00 alle 23:00, nasce dall’incontro tra diverse realtà: Associazione AstronomiAmo APS e Speak Science curano la parte astronomica, Progetto Radici e Performance Art Rome forgiano la dimensione performativa, mentre Duo VerLune accompagna l’aspetto artistico. Frascati Scienza sostiene la manifestazione, collocando l’evento in un contesto di divulgazione e stupore condiviso.
La performance di Fatelli esplora la luce, l’intensità e l’estensione dei corpi celesti, ma non si limita a descriverli: li emoziona, li fa sognare. Il suono diventa materia e guida una scoperta intima, un viaggio dall’esterno all’interno che invita lo spettatore a percepire la luna non solo come fenomeno scientifico, ma come microcosmo pulsante capace di toccare le fibre più profonde dell’animo. L’eclissi, prevista come esperienza totale, offrirà un rituale di osservazione e ascolto: momenti di silenzio intercalati da suoni e vibrazioni che sembrano modulare il tempo stesso. È un’applicazione poetica della scienza, un’occasione unica per sentire l’oscurità che cede il passo alla luce e per percepire la luna attraverso una grammatica sensoriale, sonora e visiva.
L’evento si svolge al tramonto, in un contesto urbano ma immerso nel verde di dove le luci della città lasciano spazio al buio e al dialogo tra spettatori, scienziati e artisti. Un dialogo che promette di trasformare la notte romana in un laboratorio emotivo, capace di acuire la curiosità per l’universo e di far vibrare l’immaginazione di chi guarda. Per chi desidera partecipare, l’appuntamento è fissato dalle 19:00 alle 23:00. In caso di maltempo, verrà annunciata una data sostitutiva, ma l’intenzione è celebrare la totalità della luna in ogni sua sfumatura. Un invito a riscoprire la meraviglia dell’ignoto, dove la scienza e l’arte si tengono per mano per raccontare, ancora una volta, la poesia del cielo.
Può descriverci cosa ci dobbiamo aspettare da lei nella notte di eclissi di luna?
“Nell’ambito di un evento di eclissi totale di luna illustrata da astrofisico si è deciso che vi sarà un mio intervento a più riprese, fra una sua spiegazione e l’altra. Questa performance è legata a quest’ambito, quindi la luna le stelle poi la situazione sarà bellissima. E’ una situazione molto particolare si sta tutti sdraiati perché bisogna guardare il cielo quindi io farò questi intervento di performance quando le persone saranno sdraiate al buio, andando a rappresentare tutto quello che c’è: il cielo, le stelle. Ciò avverrà attraverso i suoni e quindi cercherò di farli entrare ion uno stato d’animo molto coinvolgente. Chiaramente è tutto totalmente improvvisato proprio perché questa è lo spirito cruciale della performance”.
Qual è un progetto che vorrebbe sviluppare sempre nell’ambito della performance che magari non è riuscita ad oggi?
“Tantissimi anni sono trascorsi da quando ho iniziato a mettere a fuoco un progetto che richiede però molta costruzione, per così dire. Mi servirebbe un ingegnere, un tecnico luci e molto altro ancora per realizzare una la sorta di istallazione iperinterattiva-performance che ho chiamato ” Transizione“. Riguarda tre, momenti della propria vita, tre stati d’animo, tre periodi. Di fatto è un un percorso che parte da un punto ad un altro, e spero prima o poi di riuscire a realizzarlo, così come l’ho ideato tantissimi anni fa, ma è molto difficile proprio a livello proprio organizzativo. Per ora mi accontento di essere riuscita a creare questa performance in una forma molto piccola, ma in realtà quella sarebbe proprio il mio il massimo”.
L’evento è curato da Associazione AstronomiAmo APS e Speak Science per la parte astronomica, Progetto Radici, Performance Art Rome, Duo VerLune per la parte legata all’arte. Tutto in collaborazione con Frascati Scienza.
Mai porre limite ad un sogno, se poi viene manifestato al chiarore di luna….