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Le mappe oscure del potere: Gratteri e Nicaso al Teatro Manzoni di Roma

Letteratura civile e indagine globale con “Scrittori in scena” ecco il racconto senza sconti del narcotraffico contemporaneo

da Redazione
Gratteri e Nicaso

Roma. C’è una trama silenziosa che attraversa oceani, confini e continenti, legando luoghi lontanissimi tra loro in un unico sistema di violenza, denaro e potere. È questa la rete che Nicola Gratteri e Antonio Nicaso portano al centro del dibattito culturale con il loro nuovo saggio Cartelli di sangue. Le rotte del narcotraffico e le crisi che lo alimentano (Mondadori), protagonista di un nuovo appuntamento di “Scrittori in scena”, in programma venerdì 19 dicembre alle 18.30 al Teatro Manzoni di Roma.

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Non una semplice presentazione, ma un momento di riflessione collettiva che intreccia scrittura, impegno civile e analisi geopolitica. Accanto agli autori, sul palco interviene Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare antimafia, mentre la conduzione dell’incontro è affidata alla giornalista Paola Bottero. Un dialogo che mette in relazione la parola scritta con le responsabilità delle istituzioni e con il bisogno di consapevolezza dell’opinione pubblica. Il libro nasce da un lungo lavoro sul campo. Gratteri e Nicaso hanno seguito i percorsi del narcotraffico a partire dai luoghi di origine, in Colombia, Perù e Bolivia, dove la coltivazione della coca rappresenta spesso l’unica possibilità di sopravvivenza per intere comunità. Da lì, la droga percorre rotte complesse e mutevoli, attraversa mari e porti strategici, si nasconde nei container o viaggia su mezzi impensabili, fino a raggiungere i mercati di consumo in Europa, negli Stati Uniti e in Australia.

Il quadro che emerge è quello di un’economia criminale perfettamente integrata nei meccanismi della globalizzazione. L’Italia, e in particolare la ’ndrangheta, occupa un ruolo centrale in questo sistema, grazie a una capacità organizzativa che l’ha resa interlocutrice privilegiata dei grandi cartelli sudamericani. I proventi del traffico non si fermano allo spaccio, ma si riversano nell’economia legale, mimetizzandosi tra investimenti, imprese e circuiti finanziari. Cartelli di sangue si colloca nel solco della migliore letteratura civile, quella che non si limita a denunciare, ma prova a comprendere le cause profonde dei fenomeni. Il messaggio che attraversa il saggio è chiaro: la repressione, pur necessaria, non basta. Senza politiche capaci di restituire dignità ai territori, di spezzare il legame tra povertà e criminalità e di offrire alternative reali alle nuove generazioni, la rete del narcotraffico continuerà a rigenerarsi.

Con “Scrittori in scena”, il Teatro Manzoni – storico presidio culturale del quartiere Prati – si conferma spazio di confronto tra autori e lettori, dove la letteratura diventa strumento per interrogare il presente. Un’occasione preziosa per ascoltare due voci autorevoli e per riflettere, attraverso le pagine di un libro, sulle responsabilità collettive di fronte a una delle più grandi emergenze globali del nostro tempo.

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