Telti. C’è un filo invisibile che lega la musica gospel alla Sardegna. Ed è proprio nei piccoli centri urbani a quanto pare che il canto corale riesce sempre più spesso, a vibrare con un’intensità sorprendente. È da Telti nel cuore della Gallura, che nasce TellThee Gospel una formazione il cui nome gioca con quello del paese che la ospita, tanto da divenirne un vero e proprio simbolo identitario.
Un coro nato per passione e cresciuto grazie all’entusiasmo dei suoi componenti, capace, nel tempo di portare la magia del canto gospel ben oltre i confini locali, dai borghi dell’Isola fino ai palcoscenici delle città più grandi. Il gospel nella sua essenza, è molto più di un genere musicale: è racconto, spiritualità, energia collettiva. Ed è proprio questa dimensione che il coro teltese custodisce e restituisce al pubblico ad ogni sua esibizione, con voci che si intrecciano in un dialogo fatto di ritmo, emozione e partecipazione. Non importa che si tratti di una chiesa di paese o di un teatro urbano quando lo spirito resta lo stesso, autentico e coinvolgente, capace di creare un’immediata connessione con chi ascolta.

Lollo Angius alla guida dell’entusiasmo corale
A guidare questa esperienza corale è la presidente Lollo Angius, con la direttrice del coro Alessandra Quidacciolu. Sarà la Presidente a fare un pò gli onori di casa , accompagnandoci alla scoperta di ciò che rende unico un coro gospel. “Cantare gospel significa condividere – racconta – ascoltarsi, sostenersi, diventare una sola voce pur restando diversi”. Un lavoro musicale che richiede studio, disciplina e sensibilità, ma che si fonda soprattutto sulla capacità di fare gruppo, di respirare insieme, di trasformare l’energia individuale in forza collettiva. TellThee Gospel però, non si limita al palco. Accanto all’attività artistica, il coro porta avanti un impegno sociale concreto, scegliendo di utilizzare la musica come strumento di inclusione e di riscatto. Tra le iniziative più significative, i progetti rivolti al recupero e al reinserimento dei detenuti, contesti in cui il canto diventa occasione di incontro, ascolto e riconnessione con se stessi. Un modo per restituire dignità e umanità attraverso la forza universale della musica.
In un tempo in cui spesso si fatica a trovare spazi di condivisione autentica, il coro Gospel TellThee rappresenta un esempio virtuoso di come l’arte possa farsi veicolo di valori, ponte tra mondi diversi e linguaggio capace di unire. Da Telti al resto della Sardegna, fino a chiunque sia disposto ad ascoltare, le loro voci continuano a raccontare una storia fatta di passione, comunità e impegno, dimostrando che il gospel, ancora oggi, è una musica che sa parlare al presente e guardare lontano. Al nostro incontro Lollo Angius ci accoglie con entusiasmo e dolcezza, quasi a voler confermare ancora una volta di più quel magico mix emozionale che si ritrova nel suo coro.

Può raccontarmi l’idea del coro gospel come è nata e cosa vi ha spinto a creare un gruppo dedicato al gospel in Gallura?
“Eravamo a Gennaio del 2012 quando abbiamo iniziato a considerare di fare un evento benefico per procurare dei fondi da donare ad una nostra compaesana, Anna Dedola, che aveva avviato un progetto europeo per la costruzione di alcune scuole in Monzabico. Volevamo fare qualcosa di nuovo e ho pensato ad un coro ma diverso, gioioso, numeroso e con una base spirituale. Ecco come nacque l’idea di fare un coro gospel, musica e spiritualità, gioia e sofferenza, amicizia e solidarietà. Binomi che hanno poi sempre accompagnato il nostro percorso”.
Quanti elementi compongono oggi il coro e che tipo di impegno richiede la preparazione di un repertorio gospel? Parlo sia di tecnica vocale che di tempo dedicato alle prove
“Nel nostro coro ci sono 25 coristi, la direttrice e 3 musicisti ( tastiera, basso e batteria). Per la preparazione diciamo che è in itinere, in quanto la formazione è permanente, attraverso la partecipazione agli workshop ( chiamati Music Mission Trips) che altri cori predispongono o che organizziamo noi, con docenti che provengono dall’Europa e dall’America. Siamo inseriti in una organizzazione internazionale, la Gospel Through Music Ministries, referente italiano Monica Bernassola, in cui è possibile formarsi per conoscere l’universo gospel americano ed europeo. Per la tecnica vocale e le prove ci sono periodi molto impegnativi tipo quelli che precedono la preparazione del Tour natalizio ad altri dove è sufficiente una prova a settimana”.
Da dove nasce, per voi, la passione per il canto gospel? Cosa vi affascina di questo genere così potente e spirituale?
“La passione nasce quando ti rendi conto che la musica gospel non è un genere musicale, ma uno stile di vita. Non canti delle cover, ma vivi attraverso il canto l’umanità di ognuno di noi, le cadute, ma anche il rialzarsi, la sofferenza ma anche la gioia ed infine la libertà di chi ha visto il dolore “colpevole” (come l’ha definito un detenuto fine pena mai ),scalfire i muri dei pregiudizi e superare gli steccati della paura e dell’indifferenza. Ci affascina la scoperta di una dimensione che non viviamo nella quotidianità e che ritroviamo puntuale ogni volta ci mettiamo in posizione di concerto. Nasce un’energia talmente contagiosa che dimentichiamo chi siamo e diventiamo strumenti che creano pura armonia”.
Per chi sogna di avvicinarsi al gospel, cosa è importante sapere prima di iniziare? Servono esperienze pregresse o è un percorso aperto a tutti?
“E’ un percorso che chiunque può fare, sicuramente avere un minimo di intonazione aiuterebbe, ma ciò che è importante è l’apertura verso uno stile di vita che prevede il “noi”, è la musica del gruppo, infatti la solista gospel è perfettamente funzionale al coro, in quanto media ciò che il coro vuole trasmettere al pubblico”.
Qual è stata finora la soddisfazione più grande del Gospel Tell THEE e quali progetti avete in programma per il 2026? Ci anticipa qualcosa delle prossime tappe o nuovi obiettivi?
“Ci sono diversi momenti che possono essere definiti come una grande soddisfazione tra questi. Il primo è stato sicuramente l’incontro con Papa Francesco nel 2016 ( giubileo della Misericordia) dove insieme a noi c’era un detenuto dell’Istituto Penitenziario “ Pittalis” Nuchis-Tempio Pausania che è stato accolto dal Papa con un grande abbraccio. Il secondo momento che si possa definire di grande soddisfazione e gratitudine è stato essere riusciti a rialzarci e ad essere più forti di prima dopo una rottura molto dolorosa, mantenendo e conservato uno stile gospel meno commerciale. I nostri nuovi obiettivi? Per il 2026 pensiamo di attivare dei percorsi di approfondimento della tecnica per solisti e sicuramente organizzare una MMT (Music Mission Trios) oltre al nostro carissimo progetto in carcere: il progetto Eleos.
Non resta che seguire TellThee sui maggiori social per scoprire le prossime date dei loro concerti, visto che se ne aggiungono di nuove all’improvviso, per farsi trasportare nella magia delle prossime Feste di Natale, con una maggiore consapevolezza e il cuore colmo di meravigliose emozioni.
Tra gli appuntamenti in calendario nei prossimi giorni, ci sarà anche la data del concerto ad Olbia il 23 dicembre nella Chiesa di San Michele Arcangelo. Imperdibile!!!
