Home » blog » Roma, Teatro Vascello: arriva Fabrizio Gifuni

Roma, Teatro Vascello: arriva Fabrizio Gifuni

Due appuntamenti con l'attore e regista teatrale italiano, già vincitore del David di Donatello

da Redazione
roma

Roma al Teatro Vascello vede due appuntamenti imperdibili per gli amanti del teatro. Ecco quindi che a salire sul palco dal 9 al 13 aprile da mercoledì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 si troverà sempre lo stesso protagonista: Fabrizio Gifuni

roma

A Roma arrivano I FANTASMI DELLA NOSTRA STORIA

IL MALE DEI RICCI

Ragazzi di vita e altre visioni Pier Paolo Pasolini un’idea di Fabrizio Gifuni da Ragazzi di vita, Poesia in forma di rosa, Scritti corsari, Lettere luterane, Seconda forma de La meglio gioventù di Pier Paolo Pasolini durata 1 h e 20’, atto unico A quasi vent’anni dal debutto di ‘Na specie de cadavere lunghissimo (2004) spettacolo culto, andato in scena per dieci anni consecutivi, ideato e interpretato dall’attore, con la regia di Giuseppe Bertolucci, Fabrizio Gifuni ritorna alle pagine di Pasolini con una nuova drammaturgia originale. La rilettura di Ragazzi di vita romanzo d’esordio dello scrittore interpolata e storicizzata con altri scritti pasoliniani (poesie, lettere, editoriali, interviste) dà vita a un racconto molto personale che l’attore autore trasferisce in teatro, dialogando ogni sera con i rappresentanti della città, i cosiddetti spettatori, in un gioco di inedite prospettive e vertiginosi sdoppiamenti.

L’attore si fa carico di portarci dentro le giornate di questi giovani ragazzi, ci restituisce la loro generosità e i loro egoismi, il comico, il tragico, il grottesco, la violenza di questo sciame umano che dai palazzoni delle periferie si muove verso il centro, in un percorso che è anche un rito di passaggio dall’infanzia alla prima giovinezza. Ma il corpo/voce di Gifuni ci costringe al contempo a misurarci con un fantasma poetico, una voce inquieta che continua a reclamare un ascolto. Ancora oggi in direzione ostinata e contraria.

CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO

Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro ideazione e drammaturgia di Fabrizio Gifuni. Si ringraziano Nicola Lagioia e il Salone internazionale del Libro di Torino, Christian Raimo  per la collaborazione Francesco Maria Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica
durata 1 h e 40’ circa, atto unico Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie.
E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri.

Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato. Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle. I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione,
Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo
scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

COMUNICATO STAMPA

Potrebbe piacerti anche

Lascia un Commento