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Criminalità: la vera emergenza sono le armi facili. Parla l’esperto Massimiliano Burri

Femminicidi, baby gang, omicidi, il perito balistico spiega perché le armi sono ovunque, svelando cosa stia accadendo davvero nelle nostre città

da Redazione
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Massimiliano Burri  a Roma è un perito balistico di grande esperienza, ormai un costante punto di riferimento nel panorama italiano quando si parla di armi da fuoco e dinamiche legate alla criminalità. Da oltre vent’anni collabora con istituzioni, forze dell’ordine e trasmissioni televisive di inchiesta, portando la sua competenza tecnica nei casi più complessi.

In un’epoca in cui la violenza armata sembra farsi spazio anche nei contesti più insospettabili, Burri ci aiuta a fare chiarezza su un fenomeno preoccupante che coinvolge baby gang, femminicidi, criminalità organizzata e accesso sempre più facile alle armi.

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Armi sempre più diffuse, anche tra i giovanissimi: Massimiliano, negli ultimi tempi assistiamo a un’escalation della criminalità in cui le armi da fuoco sono protagoniste, spesso nelle mani di minorenni. Cosa sta succedendo secondo lei?

“In realtà sono tutte armi provenienti dal mercato clandestino. I minori per legge non possono detenere armi da fuoco”.

La sua esperienza tra tribunali e istituzioni: Lei collabora da anni con procure, forze dell’ordine e trasmissioni d’inchiesta. Quanto è cambiato il profilo di chi oggi fa uso di armi rispetto al passato?

“Molto. Oggi l’utente medio di un’arma da fuoco è il tiratore sportivo. Aumentano le donne che si cimentano nell’attività di bucare fogli di carta e sono in costante crescita i poligoni privati e le associazioni sportive ad esso collegate. Le richieste per il porto d’armi per difesa personale e sono in costante calo le licenza di caccia. In numeri: 14.000 porti d’armi per difesa personale; 700.000 licenze per uso sportivo. 500.000 licenze di caccia. Ovviamente parliamo su tutto il territorio nazionale. Se facciamo un salto di venti anni indietro i numeri si sono pressochè dimezzati”.

Femminicidi e armi regolarmente detenute: Molti casi di femminicidio avvengono con armi regolarmente registrate. Il sistema dei controlli è davvero efficace? Cosa bisognerebbe cambiare?

“Uno studio dell’Università “La Sapienza” colloca in meno del 3% i delitti con armi legalmente detenute, e non vale l’equazione meno armi da fuoco meno delitti. Basta prendere in esame la Gran Bretagna, paese dove da trent’anni pistole e carabine sono bandite. l’anno scorso ci sono stati quasi 600 omicidi, perlopiù commessi con armi da taglio. In Italia circa la metà. Questo sta a significare che non sono le armi a fare del male ma chi le impugna. Per quanto riguarda i femminicidi è stato attivato un protocollo che prevede l’immediato sequestro di tutte le armi legalmente detenute, nel momento in cui il soggetto minaccia il proprio partner. Quando succede l’irreparabile è perchè non si sono attivati i controlli”.

    criminalità Criminalità e armi: facciamo il punto della situazione

Armi modificate, artigianali e facili da reperire sul web: Quanto è semplice oggi procurarsi illegalmente un’arma da fuoco o modificarne una? Quanto incide la rete e il dark web in tutto questo?

“I controlli sulle armi, in Italia, sono tra i piu’ severi, procurarsi un’arma o modificarne una è molto difficile. Anche per il delinquente più incallito. Sicuramente il web, oltre che a tanti benefici, ha creato anche delle aberrazioni. Il dark Web è sicuramente un problema, ma i controlli della Polizia postale sono molto approfonditi”.

Contesti insospettabili, violenza imprevedibile: Non si parla più solo di quartieri a rischio: la cronaca racconta episodi gravi anche in contesti “tranquilli”. Cosa ci dice questo nuovo volto della violenza armata?

“Oramai anche la violenza è trasversale. E se prima il contesto poteva fare la differenza, oggi il livellamento sociale ci sta portando ad una generica forma di violenza che valica le classi di appartenenza ed è assolutamente indipendente dal territorio dove vengono compiute”.

Il ruolo dell’informazione e della formazione: Lei spesso partecipa a trasmissioni televisive di inchiesta. Quanto è importante oggi spiegare bene cosa sono le armi e come funzionano, anche per combattere la cultura della violenza e il dilagare della criminalità?

“L’informazione, quando corretta e non di parte, puo’ sicuramente, contribuire a spiegare le cose. Occorre tener presente che il grande bacino d’utenza del “Tubo Catodico” e praticamente sterminato. Un buon giornalismo d’inchiesta, volto a costruire e non a demolire, può contribuire notevolmente a chiarire alcune zone d’ombra, che spesso vengono ignorate dai network“.

Grazie Massimiliano Burri per averci fornito la sua visione per quanto riguarda l’emergenza criminalità nel nostro Paese. Alla prossima.

 

 

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1 Commento

Roma: aggressioni ai danni delle donne - Laura Scarpellini Aprile 29, 2025 - 1:20 pm

[…] “Per una donna che esce tardi dal lavoro o che prende un mezzo pubblico a notte inoltrata, lo spray urticante sembra essere una panacea che, almeno dal punto di vista fisico, la mette al riparo da eventuali guai. Omologati dal Ministero degli Interni e controllati da quello della Salute, possono essere venduti solo a maggiorenni. Il funzionamento è dei più facili. In pratica, pigiando un pulsante,  la bomboletta emette una nube tossica che riesce ad invalidare l’aggressore, procurandogli la chiusura e la lacrimazione degli occhi, con l’infiammazione di naso e gola,  per almeno una decina di minuti, dando così tempo al malcapitato di poter fuggire ed allertare le forze dell’ordine”. […]

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