Roma. Dopo una stagione costellata di consensi — da Darkmoon a Centolire, fino alla sorprendente Giovanna Dark — la Dark Side Lab Theatre Company torna a colpire. Il gruppo, ormai riconosciuto come una delle realtà più originali della scena romana per la capacità di sondare ciò che si annida dietro la superficie dell’umano, presenta un nuovo lavoro dedicato a chi ama il teatro che osa, senza però chiudersi in enclave intellettualistiche.
Questa volta il collettivo si avventura in un territorio sospeso tra mito letterario e distopia urbana, conducendo lo spettatore in un 2025 notturno e pulsante. L’azione si apre all’AETERNO Dorian Club di Londra, un locale in cui la musica elettronica è rito e febbre. Nel privé, due performer danzano in un’atmosfera carica di elettricità fino a quando una presenza inattesa infrange la loro solitudine: un uomo, atteso e inatteso insieme.
È Dorian, il proprietario del club. Una figura magnetica e inquieta che ha scelto l’autoesilio tra le sue stesse mura, come un moderno Sigismondo che abita la propria torre per volontà più che per costrizione. Bellissimo, giovane, apparentemente intatto: l’immagine stessa della perfezione. Eppure il suo volto porta il segno indelebile di un tormento antico, un peso che nessuna notte riesce a dissolvere.
Roma scenario dei territori oscuri e affascinanti dell’animo umano
Quella che si consuma sul palcoscenico è “la notte delle notti”: il tempo sospeso in cui affiorano memorie rimosse, verità sepolte, rivelazioni che pretendono di essere ascoltate. Una vertigine di incontri inattesi e confessioni che riconsegnano al presente una figura iconica: Dorian Gray, vivo, tra noi, prigioniero della sua stessa immortalità.
Con questo nuovo progetto, Dark Side Lab conferma la propria vocazione all’indagine dei territori oscuri e affascinanti dell’animo umano. E lo fa invitando il pubblico non solo ad assistere, ma a perdersi — almeno per un istante — nella seduzione di un eterno ritorno.
