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Mirko Decandia e “Absolutio”: il cortometraggio che riflette sui mali della società

Il regista olbiese torna con un’opera intensa, metaforica e aperta a interpretazioni

da Redazione
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Olbia che si potrebbe identificare come branca creativa della Sardegna continua a generare talenti capaci di guardare lontano. Tra questi c’è Mirko Decandia, filmaker olbiese che ha attraversato il mondo della cultura contemporanea con una trasversalità rara: prima rapper e musicista, poi narratore per immagini. Il suo approdo al cinema avviene nel 2010, quando sceglie di fondare la sua Green Grass Film, una realtà indipendente specializzata in cortometraggi, documentari e videoclip: un laboratorio dove sperimentare linguaggi, estetiche e storie fuori dai circuiti mainstream.

Tre cortometraggi all’attivo e un’identità autoriale che continua a prendere forma, alimentata dalle esperienze su set di primo piano. Decandia, infatti, ha collaborato a produzioni internazionali come Catch-22 di Paramount e La Sirenetta firmata Disney, e ha seguito come operatore e montatore importanti eventi live di artisti di fama nazionale, dal Red Valley Festival al Jova Beach Party, passando per Salmo, amico e complice anche nelle nuove sperimentazioni sul grande schermo, dove comparirà in un cameo. Ora il filmaker torna a concentrarsi su opere che affondano nel tessuto sociale e urbano da cui proviene: da un lato il ritratto di un writer, figura simbolo di un’arte di strada spesso fraintesa ma profondamente legata al territorio; dall’altro un progetto che affronta il tema della guerra e delle cicatrici invisibili che lascia dietro di sé, confermando la volontà di dare voce alle fragilità e ai conflitti del presente.

Una città che crea, nonostante tutto

La sua Olbia, vista attraverso l’obiettivo, è un luogo che pulsa di idee ma che fatica ancora a offrire terreno fertile a chi vuole fare arte. «Le realtà creative ci sono — sottolinea Decandia — ma gli spazi e il sostegno sono ancora troppo pochi. Gli artisti locali sono costretti a sostenere costi elevati per organizzare eventi e serate. E spesso manca l’appoggio necessario per far crescere i progetti».

Parole che fotografano un fenomeno più ampio: l’insistenza coraggiosa di un movimento indie che non accetta di rimanere invisibile. Un ecosistema di musicisti, videomaker, illustratori e performer che continua a sperimentare, creare, esistere, anche quando sembra che le opportunità guardino altrove.

L’urgenza di raccontare

Nei lavori di Decandia si percepisce una necessità precisa: narrare ciò che non trova voce nei circuiti ufficiali, aprire spiragli su realtà marginali, rivelare la bellezza della sottocultura contemporanea. Un cinema che non chiede permesso, ma si conquista spazio con decisione, come le storie che sceglie di raccontare. Se Olbia sta imparando a riconoscere il valore dei suoi talenti, è grazie anche a professionisti come lui: giovani, indipendenti, ostinati. Artisti che trasformano in arte i limiti di un territorio, e che con la loro visione contribuiscono a riscrivere la mappa della creatività sarda. Perché come dimostrano i suoi lavori, a volte basta una telecamera per accendere una rivoluzione culturale.

Ecco quindi che il nuovo cortometraggio di Mirko Decandia, Absolutio, nasce dall’esigenza di esplorare alcuni dei mali della nostra società. “Abbiamo cercato di scrivere una storia che li rappresentasse in modo metaforico, senza scendere nel concreto, lasciando tutto sospeso e aperto a libere interpretazioni”, spiega il regista. Con questa opera, Decandia conferma la sua capacità di trasformare Olbia in un set che non è solo spazio geografico, ma laboratorio creativo dove le immagini diventano linguaggio universale e riflessione sociale. Atmosfere suggestive, tensioni narrative e scelte stilistiche di forte impatto rendono Absolutio un cortometraggio capace di parlare sia al pubblico sia alla critica, consolidando la reputazione di Decandia come uno dei cineasti emergenti più interessanti della Sardegna.

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foto @MirkoDecandia

Da dove nasce il suo nuovo progetto?

“Absolutio nasce dall’idea di raccontare alcuni dei mali della nostra società attuale. Abbiamo cercato di scrivere una storia che li rappresentasse in modo metaforico, senza scendere nel concreto, lasciando tutto sospeso e aperto a libere interpretazioni”.

Dietro la realizzazione dei cosiddetti “corti” non tutti sanno quanto lavoro e quante professioni vengano chiamate in causa

“Al progetto cinematografico in effetti hanno partecipato varie figure professionali: gli attori: Lara Bianco, Daniel Rizzo, Jimi Deiana, Juri Biscione, Veronica Nikole, Gianmatteo Mariano, Valerio Asara, Omar Manzoni. La parte tecnica è stata composta dalla troupe dove la direzione e il montaggio mi ha veduto direttamente coinvolto (Mirko Decandia), poi  come operatore camera e color correction gtroviamo Dimitri Tedde. La colonna sonora è stata realizzata da Pietro Deledda, mentre la scenografia  è stata opera Jimi Deiana. Al trucco Anna Pirino, come aiuto regia Daniele Piredda,la  fotografia di scena  è stata curata da Jantima Verri,mentre come costumista ci siamo avvalsi di  Francesca Midulla, ed infine come assistente Nicola Carboni. Abbiamo allestito la cucina e la sala del Mercury Hotel di Olbia, dove lo scenografo Jimi Deiana ha realizzato i due set in soli tre giorni. Successivamente abbiamo girato per due giorni con orari serratissimi, dalle 11:00 circa fino alle 3 del mattino. Poi è iniziata la fase di post-produzione: in circa dieci giorni abbiamo completato il montaggio e, infine, Pietro Deledda ha curato la colonna sonora””.

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foto @MirkoDecandia

Quale fase della realizzazione di Absolutio ha richiesto maggiore impegno?

“Sicuramente la fase più lunga è stata quella della pre-produzione: ricerca delle location, scelta degli attori, degli oggetti di scena e di alcuni membri della troupe. Una volta terminata la sceneggiatura, siamo quindi passati all’organizzazione. Posso dire con una vena di soddisfazione che il corto è stato selezionato ufficialmente in diversi festival tra cui il  TINFF DI Toronto, il Boca di Inferno in Brasile, al Già short film festival in India e ha vinto il premio come best italin film al Festival di Monza. Colgo l’occasione di questo incontro per rendere noto che stiamo cercando il protagonista per il nuovo film, un bambino tra gli 8 e i 10 anni , per maggiori info contattare sulla e-mail la Greengrassmusicfilm@gmail.com”.

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